I fondi europei assegnati ai progetti per le donne di Napoli, sono stati, in parte, finalmente sbloccati dalla Regione Campania, dopo una lunga pressione esercitata anche dalle associazioni femminili.
Sono stati ammessi all’erogazione dei fondi, però, solo 4 progetti, nessuno dei quali riguarda in alcun modo la prevenzione e il contrasto alla violenza sulle donne.
In sostanza alcuni milioni di euro verranno destinati per le donne di Napoli, e ce ne compiacciamo, ma non un solo euro sarà usato per consolidare e potenziare i servizi del Centro Antiviolenza e della Casa di Accoglienza per le donne maltrattate, che sono a rischio chiusura.
La decisione è di quelle che lasciano sconcertati e allibiti prima ancora che indignati, in quanto introduce un grave principio di discriminazione tra le donne e crea un vulnus per la credibilità delle istituzioni chiamate dall’Europa a dispiegare il massimo di attenzione verso le politiche di contrasto alla violenza contro le donne.
Lunedì 7 novembre sarà firmata la convenzione per i progetti scelti e restano pochissimi giorni per l’utilizzazione dei fondi restanti, possibile solo entro il 31 dicembre di quest’anno.
Prima di questa firma, che sigla anche un atto ingiusto verso le donne che subiscono violenza, le donne della rete anti-violenza chiedono di incontrare il presidente della Regione ed il Sindaco per presentare le loro proposte e per avere risposte alle loro domande.
Le donne della Rete Antiviolenza chiedono:
al Presidente Caldoro
- di sbloccare interamente e in tempo utile i fondi europei assegnati al Piano strategico delle Pari Opportunità del Comune di Napoli;
- di chiarire le motivazioni che lo hanno portato ad escludere dall’erogazione attuale dei fondi i progetti relativi alla violenza sulle donne;
- di rendere espliciti e trasparenti i criteri che hanno determinato la priorità di scelta dei progetti da sbloccare;
- di rivedere la sua decisione e di rendere disponibili nell’immediato anche i fondi per i progetti dell’antiviolenza.
al Sindaco De Magistris:
- di chiarire se sono intercorsi accordi tra la Regione e il Comune per la scelta dei progetti da realizzare con i fondi sbloccati
- in caso affermativo, di motivare l’esclusione dei servizi di contrasto alla violenza di genere dagli obiettivi prioritari del Piano strategico;
- in caso negativo, di chiarire come mai il Comune di Napoli può accettare, senza battere ciglio, che sia la Regione a dettare e determinare con decisione unilaterale le azioni e gli obiettivi che il Comune dovrà perseguire per assicurare pari opportunità alle donne di Napoli.
Chiedono, infine, al sindaco, all’assessora alle Pari Opportunità e all’Assessore alle Politiche sociali come intendono garantire il servizio del Centro Antiviolenza del Comune di Napoli che si regge da tempo solo sul volontariato delle operatrici, psicologhe e avvocate, e con quali fondi si propongono di assicurare la continuità del servizio di ospitalità nella Casa di Accoglienza per le donne maltrattate, inaugurata a marzo di quest’anno e a rischio di chiusura tra sei mesi.
Le donne della Rete Antiviolenza saranno lunedì 7 dalle ore 9,00 sotto Palazzo Armieri a manifestare la loro protesta, a rivendicare il diritto di incontrare, prima della firma, i responsabili degli enti locali, a chiedere conto delle decisioni prese e ad esigere che le amministrazioni della Regione e del Comune tengano fede all’ impegno, preso pubblicamente in più occasioni, di adoperarsi per la prevenzione e il contrasto della violenza sulle donne.
La Rete Antiviolenza
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