Lo sportello Demetra ci ha fatto incontrare soprattutto immigrate, testimoni di modelli di comportamento diversi e di culture “altre” di cui non riesce immediato capirne i valori. Donne straniere con storie e necessità diverse: quasi la maggioranza sono laureate, diplomate o artiste. Anche loro “cervelli in fuga” dal loro paese.
Ma noi siamo consapevoli dell’arricchimento che possono darci e che, vicendevolmente, possiamo regalarci?
Per raggiungere questa consapevolezza dobbiamo aver voglia di relazionarci: viviamo accanto a persone di cui non conosciamo la storia e che perciò ci incutono diffidenza se non paura. Sembrano “più differenti da noi” di quanto in realtà non siano. Uno dei mezzi per rispondere a questa necessità, per contribuire a superare quella diffidenza che esiste reciprocamente, per riconoscersi insomma come persone, è nella consapevolezza e nella accoglienza della cultura degli altri, e insieme nella valorizzazione delle culture di appartenenza.
Come colmare questa distanza? Come instaurare reali rapporti di conoscenza?
Ci siamo a lungo interrogati, abbiamo posto la domanda ad amiche ed amici stranieri e, tra le tante riflessioni, è emersa la necessità di avere uno spazio comune dove, in totale parità e amicizia, ci si possa confrontare e trattenere in attività culturali, creative, ricreative, di studio e approfondimento. Uno spazio in cui imparare a conoscersi non solo raccontando le proprie storie ma anche parlando della cultura e della storia del paese d’origine.
La scarsissima conoscenza da parte nostra della cultura, della lingua, della Storia, della produzione artistica del Paese da cui provengono le immigrate, e dall’altra parte la pari non conoscenza nei nostri confronti, comportano distanze di fondo che rimarrebbero comunque anche in presenza di corsi di formazione o di lingua per stranieri.
È il confronto, quella zona di terreno neutra, dove può avvenire tale incontro e presa di coscienza: questa consapevolezza ha fatto sì che città dell'essere abbia fatto proprio il progetto dell’ Associazione Febe condividendone le motivazioni e mettendo a disposizione la struttura dell’ Opencenter di Pozzuoli .
Grazie a questa sinergia potremo affiancare, ai servizi per stranieri già offerti dallo sportello Demetra e da Città dell’essere, uno spazio dove immigrati e italiani possano incontrarsi e conoscersi.
Nasce così il progetto “Gli incontri del giovedì”, contenitore di iniziative culturali e ricreative che si pone l’obiettivo ambizioso di divenire un punto d’incontro in cui individuare tutte quelle occasioni che possano facilitare la socializzazione e lo scambio tra le molteplici culture che vivono sul nostro territorio.
“Gli incontri del giovedì” inizieranno con un ciclo di film perché pensiamo che la cinematografia, grazie alla ricchezza dei suoi linguaggi e alla varietà delle sue forme narrative, sia un efficace strumento di conoscenza delle diverse realtà, di popoli, di tradizioni e culture distanti più da un punto di vista psicologico che geografico.
Riteniamo il linguaggio non verbale della cinematografia uno dei mezzi più immediati per iniziare a “raccontarci” la vita, le esperienze, la storia della nostra realtà multietnica. Andremo a proporre, il giovedì tra le 16.00 e le 17.00, film cult, grandi classici, cinema di ieri e di oggi della filmografia estera in lingua originale (nella maggior parte dei casi con sottotitoli in italiano) e italiana. Il primo ciclo “Samovar” è dedicato alla filmografia russa (un modo per ringraziare le amiche e gli amici dell’est Ljuba, Emilia, Aihna, Ivan e Valentina che ci hanno aiutato e incoraggiato!) di registi come Mikhail K.Kalatozov, Vladimir Menshov, Nikita Michalkov, Eldar Rjazanov, A.Tarkovskij.
Ovviamente riterremmo auspicabile che dopo la proiezione ci fosse uno scambio di idee ma forse, in una prima fase,basterà imparare a con-vivere le emozioni con la speranza di creare il terreno necessario per iniziative più coinvolgenti e articolate che abbiano come protagonisti gli italiani e gli stranieri!
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